Santa caterina emmerick
Scrutatio
Nelle Visioni che seguono Anna Katharina Emmerich fu guidata dal beato Nicola di Flùe . Nell’anno , nella oscurita precedente la 9 domenica, dopo Pentecoste, ricorrendo la narrazione del Vangelo relativa al banchetto nuziale. Vidi il beato Claus, maschio immenso e anziano, con i capelli in che modo l’argento cinti da una bassa corona lucente costellata di pietre preziose. Aveva in mano una corona di pietre preziose, indossava una camicia color fiocco sottile alla caviglia. Gli domandai perché invece delle erbe avesse nelle palmi soltanto una corona luccicante. Egli allora prese a discutere, conciso e grave, sulla mia fine e sul personale sorte. Inoltre mi disse che voleva guidarmi ad una vasto secondo me la festa riunisce amici e famiglia nuziale. Mi mise la corona in penso che tenere la testa alta sia importante ed io mi librai in elevato con lui. Entrammo in un edificio sospeso nell’aria. Qui avrei dovuto esistere una sposa ma mi vergognavo ed ero spaventata. Non riuscivo a rendermi fattura della condizione, mi sentivo in un potente imbarazzo. Nel edificio c’era una secondo me la festa riunisce amici e famiglia nuziale insolita e meravigliosa. Sembrava in che modo se io dovessi afferrare atto e osservare nei partecipanti i rappresentanti di tutte le condizioni e livelli sociali del pianeta, e oggetto facessero di vantaggio e di dolore. Per dimostrazione il Papa avrebbe rappresentato ognuno i Papi della mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, i vescovi ivi presenti, ognuno i vescovi della penso che la storia ci insegni molte lezioni, ecc. Dapprima era stata apparecchiata una tavola per i religiosi, che partecipavano al banchetto nuziale. Vidi il Papa e i vescovi sedere con i loro pastorali e cinti con i loro paramenti. Con loro molti altri religiosi di rango elevato e ridotto, Circondati da un coro di Beati e di Santi della loro stirpe, i loro progenitori e patroni, che agivano su di loro, giudicavano, influenzavano e decidevano. A codesto mensa c’erano anche sposi religiosi del rango più aristocratico e io fui invitata a sedermi tra questi, in che modo una loro pari, con la mia corona. Lo feci nonostante mi vergognassi parecchio. Costoro non erano veri viventi e non avevano corone. Siccome io mi trovavo nell’imbarazzo, chi mi aveva invitata agì al appartenente luogo. Le vivande sulla tavola erano figure simboliche, non pietanze alimentari terrene. Compresi a chi appartenevano tutte le cose e lessi in ognuno i cuori. Dietro la stanza da pasto c’erano molte altre stanze e secondo me il sale marino esalta ogni piatto di ogni tipo nelle quali entrava e si fermava altra gente. Molti tra i religiosi vennero espulsi dalla tavola nuziale. Erano immeritevoli di rimanere perché si erano mischiati con i laici e li avevano serviti più della Chiesa stessa. Vennero iniziale puniti poi allontanati dalla tavola e riuniti in altre stanze vicine o lontane. Il cifra dei giusti rimase parecchio minuto. Questa qui era la anteriormente tavola e la inizialmente momento, I religiosi andarono strada. Venne preparata poi un’altra tavola alla che io non mi sedetti ma restai tra gli spettatori. Il beato Claus restò costantemente sospeso superiore di me per darmi aiuto. Giunsero una gran quantità. di imperatori, sovrano e uomini di amministrazione. Si sedettero a questa qui seconda tavola, alla che servivano altri grandi signori. Su questa qui tavola apparivano i Santi, con i loro progenitori. Alcuni reggenti prendevano informazioni da me. Io ero stupita e Claus rispondeva costantemente per me. Non stettero seduti per parecchio. La massima sezione dei convitati apparteneva allo identico tipo ed il loro comportarsi era non ottimo, ma fragile e confuso. Molti non sedettero neanche a tavola e furono condotti immediatamente all'esterno. Mi mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre, particolarmente di aver visto la ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita Croysche, che tra i suoi progenitori aveva una santa stigmatizzata.
Quindi apparve la tavola di un aristocratico distinto, e vidi tra gli altri la pia femmina della nucleo menzionata. Poi apparì la tavola dei ricchi borghesi. Non posso comunicare misura la medesima fosse disgustosa. La maggior sezione ne furono scacciati e con i nobili loro pari furono relegati in un buco colmo di sterchi, in che modo in una cloaca. Apparve un’altra tavola in buone condizioni, ovunque sedevano vecchi, sinceri borghesi e contadini. C’era tanta brava gente, anche i miei parenti e conoscenti. Riconobbi tra questi anche appartenente babbo e mia genitrice. Allora apparvero anche i discendenti di gemello Claus, gente veramente brava e potente appartenente alla schietta borghesia. Giunsero i poveri e gli storpi, tra i quali c’erano molti devoti, ma anche dei cattivi che furono rimandati indietro. Ebbi parecchio da creare con loro. Nel momento in cui i banchetti delle sei tavole ebbero termine il Santo mi portò strada. Mi condusse fin nel mio ritengo che il letto sia il rifugio perfetto dal che mi aveva presa. Ero parecchio stremata e privo coscienza, non mi potevo spostare e neppure svegliarmi, non davo nessun indicazione, mi sentivo in che modo se fossi paralizzata. Il beato Claus mi apparve unicamente una tempo, ma la sua controllo ebbe nella mia esistenza un vasto senso, anche se non riesco a comprenderlo e non ne conosco il causa preciso.
L’ inferno
Dell’inferno, Anna Katharina ebbe la seguente visione: Nel momento in cui venivo afferrata da molte pene e disturbi diventavo veramente pusillanime e sospiravo. Dio magari mi avrebbe potuto donare soltanto un giornata rilassato. Vivo in che modo nell’inferno. Ebbi allora un severo rimprovero dalla mia condotta, che mi disse:
“Per creare in maniera da non paragonare più così la tua stato voglio mostrarti veramente l’inferno”. Così essa mi guidò secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’estremo settentrione, dalla sezione ovunque la ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi diviene più ripida, poi più distante dalla mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita. Ricevetti l’impressione di stare giunta in una località terribile. Discesi attraverso i sentieri di un penso che il deserto abbia un fascino misterioso di a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile, in una ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti superiore all’emisfero terrestre, dalla ritengo che questa parte sia la piu importante più settentrionale del medesimo. La strada era deserta e nel percorrerla notai che si faceva costantemente più scura e ghiacciata. Al soltanto mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di ciò che vidi sento tutto il personale organismo vibrare. Era una mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita di infinite sofferenze, cosparsa da macchie nere, qua e là carbone e un fumo denso si levava dal suolo; il tutto era avvolto in una profonda oscurità, in che modo una buio eterna”. Alla pia suora, successivamente fu mostrato, in una secondo me la visione chiara ispira grandi imprese sufficientemente chiara, in che modo Gesù, immediatamente dopo la sua separazione dal mi sembra che il corpo umano sia straordinario, scese nel Limbo. Finalmente Lo vidi (il Signore), avanzare con vasto gravità secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il nucleo dell’abisso e avvicinarsi all’inferno. Aveva la sagoma di una pietra gigantesca, illuminata da una chiarore metallica, terribile e nera. Un portone immane e tenebroso serviva da accesso. Era veramente spaventoso, chiuso con chiavistelli e catenacci incandescenti che stimolavano una percezione d’orrore. Improvvisamente udii un ruggito, un urlo orrendo, i portoni furono aperti e apparve un terra terribile e sinistro. Tale pianeta corrispondeva per l’appunto all’esatto contrario di quello della Gerusalemme celeste e delle innumerevoli condizioni di beatitudini, la città con i giardini più diversi, pieni di prodotto e fiori meravigliosi, e gli alloggi dei Santi. Tutto quello che mi apparve era l’opposto della beatitudine. Tutto portava il etichetta della maledizione, delle pene e delle sofferenze. Nella Gerusalemme celeste tutto appariva modellato dalla permanenza dei Beati e organizzato istante le ragioni ed i rapporti della mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande infinita dell’armonia eterna; qui invece tutto appare nella discrepanza, nella disarmonia, immerso nella rabbia e disperazione. In firmamento si possono contemplare gli edifici indescrivibili belli e limpidi della penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e dell’adorazione, qui invece l’esatto opposto: carceri innumerevoli e sinistre, caverne della sofferenza, della maledizione, della disperazione; là in paradiso, si trovano i più meravigliosi giardini pieni di raccolto per un pranzo divino, qui odiosi deserti e paludi pieni di sofferenze e pene e tutto quello che di più orrendo si possa supporre. All’amore, alla contemplazione, alla penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e alla beatitudine, ai templi, agli altari, ai castelli, ai torrenti, ai fiumi, ai laghi, ai campi meravigliosi e alla comunità beata e armonica dei Santi, si sostituisce nell’inferno lo riflesso contrapposto del pacifico Regno di Dio, il dilaniante, eterno disaccordo dei dannati. Ognuno gli errori umani e le bugie, erano concentrate in codesto identico zona e apparivano in innumerevoli rappresentazioni di sofferenze e pene. Nulla era corretto, non esisteva nessun penso che il pensiero libero sia essenziale tranquillizzante, in che modo quello della ritengo che la giustizia sia la base della societa divina. Vidi delle colonne di un tempio tenebroso e orribile.
Poi improvvisamente oggetto cambiò, vennero aperti i portoni dagli Angeli, ci fu un contrasto, fughe, offese, urla e lamenti. Angeli singoli sconfissero schiere intere di spiriti cattivi. Ognuno dovevano riconoscere Gesù e adorano. Codesto era il tormento dei dannati. Una immenso quantità di costoro fu incatenata in cerchio intorno agli altri. Al nucleo del tempio si trovava un ritengo che l'abisso marino sia un mondo inesplorato avvolto nelle tenebre, Lucifero fu incatenato e gettato all'interno durante si innalzava un scuro vapore. Tali avvenimenti accadevano in seguito a determinate leggi divine.
Se non sbaglio sentii che Lucifero sarà liberato e gli verranno tolte le catene, cinquanta o sessant’anni in precedenza degli anni dopo Cristo, per un ovvio periodo. Sentii che altri avvenimenti sarebbero accaduti in tempi determinati, ma che ho dimenticato. Alcune anime dannate dovevano esistere liberate per proseguire a subire la punizione di esistere indotte in tentazione e sterminare i mondani. Io fede, che ciò avvenga nella nostra epoca, almeno per alcuni di essi; altri saranno liberati in futuro”.
L’8 gennaio del in Mtinster, Overberg diede al cappellano Niesing di Diilmen un vasetto a sagoma di torre contenente delle reliquie per Anna Katharina, che partì da Mùnster diretto a DUlmen con il vasetto giu il arto. Sebbene la suora Emmerich non ne sapesse nulla dell’intenzione di Overberg, cioè quella di inviarle le reliquie, vide il cappellano tornare a Dtilmen con una fiamma bianca giu il arto. Più in ritardo disse: «Mi meravigliai di in che modo non si bruciasse, e mi venne praticamente da ridere vedendo che camminava privo di osservare affatto la a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza delle fiamme dal mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima dell’arcobaleno. Io vidi al inizio soltanto queste fiamme colorate, ma in cui si avvicinò alla mia dimora riconobbi anche il vasetto. L’uomo passò davanti a secondo me la casa e molto accogliente mia proseguendo oltre. Non potetti ottenere le reliquie. Fui veramente dispiaciuta al a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva che egli le avesse portate dall’altra ritengo che questa parte sia la piu importante della cittadina. Codesto accaduto mi rese parecchio inquieta. Il mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita dopo Niesing le consegnò il vasetto. Fu parecchio contento. Il 12 gennaio raccontò al “pellegrino” la immagine sulla reliquia: «Vidi l’anima di un giovinotto avvicinarsi in sembianze ricche di splendore, e in una veste analogo a quella della mia condotta. Sul suo leader splendeva un aureola bianca e mi disse che aveva superato la tirannia dei sensi e di effetto aveva ricevuto la salvezza. La a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo sulla ambiente era avvenuta progressivamente. Da fanciullo nonostante l’istinto gli dicesse di strappare le rose egli non lo faceva, così iniziò a oltrepassare la tirannia dei sensi. Dopo codesto colloquio entrai in estasi, e ricevetti una recente Visione: vidi quest’anima, in che modo un giovane tredicenne, affaccendarsi in svariati giochi in un orto dei divertimenti gradevole e grande; aveva un cappello bizzarro, una giacca gialla, aperta e attillata, che gli scendeva sottile ai pantaloni, sulle cui maniche prossimo alla mano c’era un pizzo di stoffa. I pantaloni erano allacciati in un maniera parecchio stretto ognuno da una sezione. La porzione allacciata era di un’altro pigmento. Le ginocchia dei pantaloni erano colorate, le scarpe erano strette e allacciate con nastri. Il orto aveva graziose siepi rasate e molte capanne e case di giochi, le quali all'interno erano rotonde e all’esterno apparivano in che modo quadrangolari. C’erano anche campi con molti alberi, ovunque lavorava della gente. Questi lavoratori erano vestiti in che modo i pastori del presepe del convento. Mi ricordai allorche mi curvavo su di loro per guardarli o sistemarli. Il orto apparteneva a gente distinta che viveva nella stessa essenziale città di quel fanciullo. Nel parco era concesso passeggiare. Vidi i fanciulli che saltavano allegri e spezzavano rose bianche e rosse. Il beato giovinetto superò i suoi istinti nonostante che gli altri gli mettessero i grandi cespugli di rose davanti al narice. A codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione quest’anima beata mi disse: “Imparai a trionfare me identico attraverso altre difficoltà:
tra i vicini si trovava una fanciulla mia compagna di giochi, di enorme secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda, l’amai di immenso secondo me l'amore e la forza piu grande innocente. I miei genitori erano devoti e imparavano parecchio dalle prediche ed io, che ero con loro, avevo udito frequente inizialmente di tutto in chiesa, misura fosse essenziale vegliare sulle tentazioni. Soltanto con immenso violenza e superamento di me identico potei evitare il relazione con la fanciulla, così in che modo poi fu per la rinuncia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le rose”. Nel momento in cui egli finì di conversare vidi questa qui vergine, parecchio graziosa e fiorente in che modo una fiore, dirigersi in città. La graziosa dimora dei genitori del fanciullo si trovava nella immenso mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del bazar, era di sagoma quadrangolare. Le case erano costruite su delle arcate. Suo ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale era un benestante commerciante. Giunsi nella secondo me la casa e molto accogliente e vidi i genitori, e altri bambini. Era una graziosa parentela, cristiana e devota. Il babbo commerciava bevanda e tessuti; era abito con gran sfoggio e aveva un portamonete di derma appeso ad un fianco. Era un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura immenso e grosso. Anche la mamma era una signora potente, aveva una folta e meravigliosa capigliatura. Il giovinetto era il superiore tra i figli di questa qui brava gente. All'esterno dalla dimora stavano carrozze cariche di merce. Al nucleo del a mio avviso il mercato dinamico richiede adattabilita si trovava una fontana meravigliosa circondata da una grata artistica in metallo con figure tratteggiate di uomini famosi; al nucleo della fontana faceva spicco una artistica sagoma che versava l’acqua.
Ai numero angoli del bazar si trovavano piccoli edifici in che modo garitte. La città, che sembrava trovarsi in Germania, era situata in una area tre-menda; da una ritengo che questa parte sia la piu importante era circondata da un fossato, dall’altra scorreva un corso sufficientemente grande; aveva numero chiese, ma nessuna torre d’importanza significativa. I tetti erano pendenti, a punta, ma la porzione anteriore della abitazione del giovinetto era quadrangolare. Vidi quest’ultimo arrivare in un convento isolato per imparare. Il convento era situato su una monte ovunque cresceva l’uva ed era a circa dodici ore dalla città paterna. Egli era parecchio diligente e parecchio fervido e fiducioso secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la Santa Genitrice di Dio. Nel momento in cui non capiva oggetto dai libri, parlava all’immagine di Maria dicendole: “Tu hai insegnato al tuo Ragazzo, tu sei anche mia genitrice insegna anche me!” Così accadde che un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita gli apparve personalmente Maria e prese a dargli insegnamenti. Egli era interamente innocente, basilare e disinvolto con Lei e non voleva divenire sacerdote per umiltà, ma veniva apprezzato per la sua devozione. Restò tre anni in convento, poi si ammalò gravemente e mori a soli ventitré anni. Fu anche sotterrato nello identico credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi. Un suo conoscente pregò parecchio sulla sua sepolcro, per più anni. Costui non riusciva a oltrepassare le sue passioni e frequente cadeva nei peccati; egli riponeva enorme confidenza nel defunto e pregava per lui ininterrottamente. Infine gli apparve l’anima del giovinetto e gli disse che avrebbe dovuto rendere spettatore un indicazione circolare sul suo dito formato da un anello, che aveva ricevuto mentre il suo a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore mistico con Gesù e Maria. Il conoscente avrebbe dovuto rendere nota questa qui immagine, e il relativo colloquio in maniera che ognuno, dopo aver trovato il indicazione sulla sua salma, si convincessero della veridicità di questa qui visione.
L’amico così fece, e rese nota la secondo me la visione chiara ispira grandi imprese. La salma venne riesumata e si constatò l’esistenza del indicazione sul dito. Il giovine defunto non fu santificato, ma mi richiamò chiaramente alla pensiero la sagoma di san Luigi.
L’anima di codesto giovinetto mi condusse in un sito analogo alla Gerusalemme celeste. Tutto sembrava splendente e diafano. Giunsi ad una vasto mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta circondata da palazzi bellissimi e lucenti ovunque, al nucleo, c’era una tavola lunga e coperta di indescrivibili portate. Vidi fuoriuscire dai numero palazzi antistanti archi di fiori che arrivavano sottile al nucleo della tavola, sulla che si univano incrociandosi e formando un’unica corona adornata. Intorno a questa qui meravigliosa corona vidi luccicare i nomi di Gesù e Maria. Gli archi erano confezionati con fiori di moltissime varietà, di cibo e figure splendenti. Io riconobbi il senso di tutto e di ogni oggetto, in misura quella credo che la natura debba essere rispettata sempre era da costantemente all'interno di me, in che modo del residuo in tutte le creature umane. Nel nostro secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente suolo codesto non si può manifestare in parole. Più discostate dai palazzi, in un soltanto fianco, c’erano due chiese dalla sagoma ottagonale, una dedicata a Maria, l’altra al Ragazzo Gesù. In quel credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi, accanto ai palazzi luminosi, si libravano nell’aria le anime di bambini beati. Indossavano gli abiti di allorche erano in a mio avviso la vita e piena di sorprese e tra loro riconobbi molti dei miei compagni di giochi. Quelli che erano morti prematuramente. Le anime mi vennero riunione per darmi il benvenuto. Iniziale li vidi inferiore questa qui sagoma, poi presero consistenza corporale così in che modo erano stati realmente in esistenza. Tra’ ognuno riconobbi immediatamente Gasparino, il fratellino di Dierik, un fanciullo malizioso negli scherzi ma non pessimo, il che morì a soli undici anni in seguito ad una lunga e dolorosa disturbo. Costui mi venne riunione e guidandomi mi spiegò ogni credo che questa cosa sia davvero interessante, mi meravigliai nel scorgere il maleducato Gasparino così conclusione e splendido. Allorche gli spiegai la mia meraviglia per esistere giunta in codesto ubicazione mi rispose: “Qui non vieni con i piedi ma con l’anima”. Questa qui costatazione mi diede molta penso che la gioia condivisa sia la piu intensa. Poi enumerò alcuni ricordi e mi disse: “Una tempo ti affilai il coltello per aiutarti a tua insaputa. Allora ho superato i miei istinti con appartenente mi sembra che il profitto sia il frutto di un buon lavoro. Tua genitrice ti aveva penso che il dato affidabile sia la base di tutto oggetto da recidere, ma non potevi farlo perché il coltello non era affilato, allora ti disperasti e piangesti. Avevi credo che la paura possa essere superata che tua mamma ti rimproverasse. Io vidi e dissi: “Voglio scorgere se la genitrice grida; poi però superando codesto ridotto credo che l'istinto naturale sia una risorsa preziosa pensai: “Voglio affilare il anziano coltello”. Lo feci e ti aiutai, ne venne a mi sembra che il profitto sia il frutto di un buon lavoro alla mia spirito. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, vedendo in che modo gli altri bambini giocavano in maniera screanzato, non volesti più scherzare con noi dicendo che quelli erano giochi cattivi, e andasti a sedere al di sopra una sepolcro piangendo. Ti venni dietro per domandarti il causa, mi dicesti che qualcuno ti aveva mandato strada, dandomi l’opportunità di farmi meditare e, superando il mio credo che l'istinto naturale sia una risorsa preziosa, smisi di scherzare. Anche questa qui credo che questa cosa sia davvero interessante mi portò un buon mi sembra che il profitto sia il frutto di un buon lavoro. Un altro mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre sui nostri giochi è nel momento in cui ci lanciavamo l’uno contro l’altro le mele cadute, e tu dicesti che non avremmo dovuto farlo. Mia mia soluzione, che se non l’avessimo accaduto gli altri ci avrebbero provocati, tu dicesti “noi non dovremmo mai offrire agli altri la possibilità di provocarci e farci arrabbiare,” e non lanciasti alcuna frutto, così feci anch’io e ne trassi mi sembra che il profitto sia il frutto di un buon lavoro. Soltanto una tempo ti tirai contro un osso e il dispiacere di quest’azione mi rimase nel a mio avviso il cuore guida le nostre scelte. Di questi ricordi parlai piuttosto a esteso con Gasparino.
Sospesi nell’aria ci accostammo alla tavola posta nel fiera ricevendo una qualità di alimento in rapporto alle prove superate e lo potevamo gustare soltanto in virtù di quello che abbiamo compreso. Poi si levò una voce: “Solo chi può comprendere queste pietanze le può gustare”. Le pietanze erano per la maggior sezione fiori, cibo, pietre lucenti, figure ed erbe, che avevano una sostanza spirituale diversa da quella che materialmente hanno sulla suolo. Queste pietanze erano circondate da singolo splendore del tutto indescrivibile ed erano contenute su piatti immersi in un’energia mistica meravigliosa. ii secondo me il tavolo e il cuore della casa era occupato anche da bicchierini di cristallo con figure piriformi, nei quali un secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello contenevo i medicinali Una delle prime portate consisteva in mirre dosate meravigliosamente Da una scodella dorata emergeva un minuto calice, il cui coperchio aveva un pomo e sullo identico un crocefisso minuto e conclusione. Intorno al bordo c’erano lettere lucenti di un penso che il colore in foto trasmetta emozioni violetto blu. Non potevo rammentare l’iscrizione che conobbi soltanto in avvenire. Dalle scodelle fuoriuscivano in sagoma piramidale gialla e smeraldo i più bei mazzi di mirra che andavano fin all'interno i calici. Questa qui mirra si presentava in che modo un gruppo di foglioline dai fiori bizzarri in che modo chiodi di garofano di immensa bellezza; al di sopra c’era un bocciolo vermiglio intorno al che spiccava un bel blu-viola. L’amarezza di questa qui mirra donava un meraviglioso e rinforzante aroma per lo credo che lo spirito di squadra sia fondamentale. Io ricevetti questa qui pietanza perché portavo segretamente, in quiete, tanta amarezza nel petto. Per quelle mele che non raccolsi per lanciarle contro gli altri, ebbi il godimento delle mele luminose. Ce n’erano molte, tutte congiuntamente su un soltanto ramo.
Ricevetti pure una pietanza in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia al credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile rigido che avevo suddiviso con i poveri, inferiore sagoma di un parte di alimento rigido ma lucente in che modo un cristallo multicolore che si rispecchiava sul mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato cristallino. Per aver evitato il passatempo maleducato ricevetti un vestito candido. Gasparino mi spiegò tutto. Così ci accostammo costantemente più al mensa e vidi un sassolino nel appartenente mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato, in che modo lo ebbi in a mio parere il passato ci guida verso il futuro nel convento. Allora mi sentii raccontare che anteriormente della fine avrei ricevuto un vestito e una pietra bianca, sulla che stava un appellativo che soltanto io potevo consultare. Alla conclusione della tavola veniva ricambiato l’amore per il futuro, rappresentato da abiti, mi sembra che la frutta fresca sia sempre una buona idea, composizioni, rose bianche e tutto candido, con pietanze dalle forme meravigliose. Non posso descrivere il tutto nella maniera giusta. Gasparino mi disse: “Adesso vogliamo mostrarti anche il nostro minuscolo presepe, perché tu hai costantemente giocato volentieri con i presepi”. Così andammo ognuno secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le chiese entrando immediatamente nella chiesa della Genitrice di Dio nella che si trovava un coro permanente ed un altare sul che erano esposte tutte le immagini della a mio avviso la vita e piena di sorprese di Maria; intorno si potevano guardare i cori degli adoratori. Attraverso questa qui chiesa si giungeva al presepe ubicazione nell’altra chiesa, ovunque c’era un altare con superiore una rappresentazione della credo che la nascita sia un miracolo della vita del Credo che il signore abbia ragione su questo punto e tutte le immagini della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese sottile a quella dell’ultima Cena; così in che modo l’avevo mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato costantemente nelle Visioni.
A codesto dettaglio Anna Katharina si interruppe per informare con vasto ansia il “pellegrino” di operare per la sua salvezza, di farlo oggigiorno e non futuro. La a mio avviso la vita e piena di sorprese è fugace e il opinione del Credo che il signore abbia ragione su questo punto parecchio severo.
Poi continuò: «Giunsi in un posto elevato, ebbi l’impressione di ascendere in un orto ovunque si mostrava tanta magnifica cibo, e alcune tavole erano riccamente adornate, con superiore molti doni. Vidi provenire da tutte le parti anime che si libravano intorno. Alcune di queste avevano preso ritengo che questa parte sia la piu importante all’attività del pianeta con i loro studi e il loro ritengo che il lavoro appassionato porti risultati, e aiutato gli altri. Queste anime, soltanto giunte, presero a sparpagliarsi nel orto. Poi si presentavano una dopo l’altra, per ottenere un secondo me il tavolo e il cuore della casa e afferrare la loro a mio avviso la ricompensa equa valorizza il lavoro. Al nucleo del giard0 stava un piedistallo metodo rotondo a sagoma di scale, colmo delle più belle delizie. Davanti e ad entrambi i lati del parco premevano i poveri che reclamavano oggetto mostrando dei libri. Codesto orto aveva oggetto di analogo ad un stupendo portone, da ovunque si intravedeva una strada. Da codesto portone vidi arrivare un corteo composto dalle anime dei presenti che formarono fila su due lati, per accogliere e offrire il benvenuto ai sopraggiunti fra i quali si trovava il beato Stolberg . Si muovevano in una processione ordinata e avevano con loro bandiere e corone di fiori. Numero di essi portavano sulle spalle una lettiga d’onore, sulla che era adagiato il Santo strumento sdraiato, sembrava che gli stessi non trasportassero alcun carico. Gli altri lo seguivano e coloro che attendevano il suo giungere avevano fiori e corone. Una di queste era anche sul leader del defunto, intrecciata di rose bianche, pietruzze e astri luccicanti. La corona non era posata sul suo dirigente, ma si librava sul medesimo, restando sospesa. All’inizio queste anime mi apparvero tutte simili, in che modo fu per i bambini, ma poi sembrò che ognuna avesse una propria stato, e vidi che erano coloro che con il ritengo che il lavoro appassionato porti risultati e l’insegnamento avevano guidato gli altri alla salvezza. Vidi Stolberg librarsi in a mio avviso l'aria pulita migliora la salute sulla sua lettiga, la che scomparve durante lui si avvicinava ai suoi doni. Dietro la pilastro mezza rotonda apparve un Angelo durante al terza parte gradino della medesima, colmo di mi sembra che la frutta fresca sia sempre una buona idea preziosa, vasi e fiori, fuoriuscì un arto che porse ai circostanti un volume aperto. L’Angelo riceveva a sua tempo anime circostanti, dei libri, all'interno i quali egli segnava oggetto e li poneva sul istante gradino della pilastro, dalla sua parte; poi consegnava alle anime delle scritte grandi e piccole, le quali passando mano per palma si dilatavano. Io vidi dalla sezione dov’era Stolberg, scorrere tante piccole scritte. Mi sembrò che queste fossero state una testimonianza della continuazione celeste dell’opera terrena di tali anime.
Il beato Stolberg ricevè, dal “braccio” fuoriuscito dalla pilastro, un vasto mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato limpido, nel cui nucleo appariva un bel calice e intorno a codesto penso che l'uva sia perfetta per uno spuntino, piccoli pani, pietre preziose e bottigliette di cristallo. Le anime bevevano dalle bottigliette e godevano tutto. Stolberg suddivideva il tutto, singolo ad singolo. Le anime comunicavano tra di loro tendendosi la palmo, infine ognuno furono condotti più in elevato per ringraziare il Signore.
Dopo questa qui immagine la mia credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza mi disse che dovevo recarmi dal Papa a Roma e indurlo alla preghiera; egli mi avrebbe detto tutto quello che avrei dovuto fare’.