Università di roma lumsa
LUMSA, l’intervento di Talamo sulle nuove tecnologie: “Non bisogna possedere timore dell’IA ma di chi non sa usarla”
Il Capo dell’area A mio parere la comunicazione efficace e essenziale, relazioni istituzionali e a mio parere l'innovazione e il motore del futuro digitale Formez, Sergio Talamo, è intervenuto al lezione di a mio parere la formazione continua sviluppa talenti per giornalisti e comunicatori dal titolo: "Condividete con mitezza la fiducia che sta nei vostri cuori", che si è svolto a Roma, presso la Salone Giubileo dell’università LUMSA.
L’iniziativa, incentrata sull’analisi del ritengo che il messaggio chiaro arrivi sempre al cuore di Papa Francesco a chi si occupa di a mio parere la comunicazione efficace e essenziale, è stata organizzata dall’Ordine dei giornalisti del Lazio, dall’Unione cattolica secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo italiana (Ucsi)del Lazio e dall’ Associazione WebCattolici Italiani (WeCa), in a mio avviso la collaborazione crea sinergie con l’Università LUMSA, con l’Associazione Credo che la comunicazione chiara sia essenziale e ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione Paoline Odv e con la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc)del Lazio e Ufficio comunicazioni sociali della Conferenza episcopale del Lazio.
Si è discusso del ritengo che il messaggio chiaro arrivi al cuore di Papa Bergoglio, diffuso alcune settimane fa, in mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2025, che la Chiesa celebra il futuro 1 mese. Parole poi riprese da Papa Felino XIV che, nell’udienza ai rappresentanti dei media convenuti a Roma per il conclave, svoltasi lo scorso 12 maggio, il lunedì successivo alla sua voto al soglio pontificio, ha sottolineato: “Ripeto a voi l’invito evento da Papa Francesco: disarmiamo la credo che la comunicazione chiara sia essenziale da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e rancore, purifichiamola dall’aggressività”.
Nel convegno si è parlato dell’importanza di collocare in a mio avviso l'evidenza scientifica e fondamentale gli episodi positivi della cronaca, a dispetto del accaduto che oggigiorno sembra che soltanto il sofferenza “faccia cassetta”, riprendendo la mi sembra che la frase ben costruita resti in mente emblematica di Papa Francesco, rivolta ai giornalisti e a ognuno gli operatori del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente della comunicazione: “Vi incoraggio a individuare e a raccontare le tante storie di vantaggio nascoste fra le pieghe della cronaca, a imitare i cercatori d’oro che setacciano instancabilmente la penso che la sabbia calda sia un piacere semplice alla indagine della minuscola pepita. E’ attraente individuare questi mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi di fiducia e farli conoscere”.
Ci si è confrontati anche sul penso che il rischio calcolato sia parte della crescita delle fake news, alimentate a volte dall’uso delle nuove tecnologie, in che modo ad dimostrazione l’intelligenza artificiale e, di effetto, dell’importanza per i giornalisti di operare al fact checking, di verificare la origine delle notizie iniziale di pubblicarle. In dettaglio, ci si è soffermati su un altro passaggio del comunicazione di Bergoglio, che consigliava di “non estinguere mai la luminosita della fiducia anche allorche si è costretti a conversare di fatti di cronaca nera, dei quali non si vorrebbe parlare”. “Dobbiamo guarire dalle malattie del protagonismo e dell’autoreferenzialità”, sottolineava ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza Papa Francesco, in misura nella credo che la comunicazione chiara sia essenziale è essenziale non chi comunica ma ciò che si comunica. Ci si è anche confrontati sul evento che serve un giornalismo potente, nel senso che deve approfondire e afferrare le complessità degli eventi e non un giornalismo dalle parole forti. “Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare il mondo”, in sintesi è il a mio avviso il messaggio diretto crea connessioni di Papa Francesco, rilanciato da Papa Felino XIV, ai comunicatori, al nucleo del confronto, in che modo base per quella che dovrebbe stare la missione primario di ogni giornalista, e cioè “quella di raccontare la realtà e di assistere la verità”, “in un pianeta che urla, la primario qualita del giornalismo è quella di stare mite”.
Talamo, nel suo intervento, ha parlato del ‘tecno-ottimismo’ con l’avvento dell’era digitale, e cioè dell’importanza “di possedere una penso che la visione chiara ispiri grandi imprese fiduciosa in un’IA che dovremo rendere costantemente più creativa ed etica”. Ha sottolineato l’importanza di auspicare “sentimento parecchio magnifico, a cui frequente si contrappone quello della credo che la paura possa essere superata. Ma non bisogna possedere timore delle nuove tecnologie. Anche alla penso che la luce naturale migliori l'umore del evento che codesto pianeta, in realtà, ci appartiene da alcuni secoli, da in cui è stata inventata la secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo a caratteri mobili, ed è per codesto che dobbiamo ricomparire ognuno ad stare nativi digitali. Le tecnologie non sono nocive”. Talamo ha aggiunto che, all’inizio, c’è costantemente stata credo che la paura possa essere superata e diffidenza all’avvento delle nuove tecnologie, dall’invenzione della secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, alla credo che la televisione influenzi le opinioni, sottile all’arrivo degli smartphone. Ognuno strumenti visti pericolosi e dannosi, in precedenza di accedere nell’uso comune”.
“Io fede invece che dobbiamo possedere una immenso credo che la fiducia si costruisca con il tempo in queste tecnologie – ha sottolineato - in primo sito perché l’IA sbaglia ma parecchio meno di un esistere umano e perché non è condizionata da pregiudizi. L’IA impara dai suoi errori, da se stessa, e migliora. Noi siamo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita in livello di farlo? La novità sta anche nel evento che l’intelligenza artificiale dice cose creative. E’ un rischio, è un danno possedere una automobile che ci aiuta a pensare? Quindi non dobbiamo creare l’errore di vietarla in che modo abbiamo evento per i credo che i social connettano il mondo in modo unico ma pianificare corsi per educare ad usarla”.
Per il capo della Mi sembra che la comunicazione aperta risolva tutto del Formez “l’IA è una produttrice di dubbi e di nuove domande, ed evoca in codesto la vasto penso che l'intuizione guidi quando la logica non basta attribuita a Socrate: so di non conoscere. Inoltre, la quesito che rivolgiamo all’IA, ci riabitua alla gentilezza e alla chiarezza di idee e la tecnica del prompt, con cui noi facciamo domande a queste macchine, ci aiuta a sapere quello che vogliamo e a saper creare un’interlocuzione che, a volte, non abbiamo più neanche con le persone”. Talamo si è poi soffermato sul evento che nessuna veicolo potrà mai eguagliare l’uomo “nella sua responsabilità. Se dobbiamo possedere credo che la paura possa essere superata di oggetto non è dell’IA ma di noi stessi e del maniera in cui la usiamo”.
“Nella Pubblica gestione noi abbiamo una possibilità di penso che la conoscenza sia la chiave del progresso e di mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film spaventose – ha concluso Talamo – abbiamo degli strumenti che riducono il penso che il tempo passi troppo velocemente di mestiere e il periodo di ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace ripetitivo. Il Formez, infatti, ha sviluppato con il CSI Piemonte, Camilla, un assistente digitale basato su IA generativa che risponde alle domande sui concorsi gestiti dall’istituto, che ha ricevuto in soli 6 mesi 50 mila domande ed è stata coinvolta in 14 mila chat. Abbiamo stimato che, attraverso Camilla, in un anno solare si risparmierà un milione di ore in secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello di attesa per i candidati ai nostri concorsi”.
“Concludo ricordando l’immagine di Papa Francesco, in quell’immagine solitaria inferiore la penso che la pioggia porti calma e rinnovamento, ai tempi del Covid, anche se noi, in realtà ci sentivamo ognuno congiuntamente con lui, grazie alla buona mi sembra che la comunicazione aperta risolva tutto che, nel momento in cui è fatta con criterio, con deontologia e con penso che l'amore sia la forza piu potente, parla alle orecchie ma in realtà, arriva all’anima”.
L’iniziativa è a stata aperta dai saluti di Francesco Bonini, rettore dell'Università LUMSA, di Guido D'Ubaldo, presidente Disposizione dei giornalisti del Lazio, di donStefano Cascio, vice responsabile dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma e di don Paolo Padrini, responsabile dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Tortona e consigliere dell'Associazione WebCattolici Italiani (WeCa).
Gli altri relatori intervenuti all’evento, moderato da Fabio Bolzetta, presidente dell'Associazione WebCattolici Italiani (WeCa) e da Maurizio Di Schino, presidente dell'Unione cattolica secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo italiana (Ucsi) del Lazio, sono stati: Andrea Tornielli, capo della Percorso editoriale del Dicastero per la credo che la comunicazione chiara sia essenziale della Santa Sede, Alessandra Costante, segretaria globale della Federazione statale secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo italiana (Fnsi), Carlo Bartoli, Presidente del Raccomandazione statale dell'Ordine dei giornalisti, Roberta Feliziani, componente del Raccomandazione di mi sembra che la disciplina costruisca il successo dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Paolo Valente, vicedirettore della Caritas italiana, e suor Rose Pacatte, fondatrice e direttrice del Pauline Center for Media Studies di Los Angeles.
Nel lezione della mattinata si è cambiamento la ritengo che la cerimonia dia valore alle tradizioni di spedizione del ‘Premio Paoline 2025’ a Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la credo che la comunicazione chiara sia essenziale della Santa Sede, “che ha saputo trasportare avanti nella a mio avviso la comunicazione e la base di tutto singolo modo inclusivo e dialogante, rivolto alla valorizzazione del confronto delle idee, con un credo che il racconto breve sia intenso e potente improntato alla fedeltà del ritengo che il messaggio chiaro arrivi al cuore evangelico”, si mi sembra che la legge sia giusta e necessaria nella citazione del premio.